Si è concluso ieri venerdì 6 giugno nella sala Giolitti con la consegna degli attestati il corso ‘Eventi senza Frontiere’, promosso dall’ATL di Cuneo in collaborazione con la CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà) e con l’ ISITT (Istituto Italiano per il Turismo per Tutti). Vi hanno partecipato con impegno ed interesse i nostri allievi delle classi 4C e 5C turistiche.
Ecco cosa scrive una di loro.
“ Abbiamo appena concluso il corso “Eventi senza Frontiere”, promosso dall’ATL di Cuneo, per diventare RILEVATORI DI ACCESSIBILITA’ DI EVENTI, in grado quindi di valutare l’accessibilità di strutture, sagre, musei e manifestazioni, nella nostra Provincia.
Il progetto è stato di una sessantina di ore, organizzate in diversi incontri, anche pratici.
I primi incontri sono stati più teorici, dove abbiamo scoperto come si organizza un evento e come lo si promuove.
Successivamente ci è stato chiarito chi sono i “tutti” a cui rivolgersi poichè solitamente, se si riflette sull’accessibilità, si pensa subito alla disabilità motoria. Ma non c’è solo quella...
Dopo questi primi appuntamenti, abbiamo avuto uno sguardo concreto sulla disabilità, infatti sono venute diverse persone che ci hanno portato la loro esperienza e illustrato com’è difficile essere turisti, quando si hanno esigenze ben precise.
Ad esempio, perchè pensiamo che ad un convegno una persona sorda non ci possa andare? Perchè non sente... Una soluzione c’è: disporre la sala del convegno di un sistema di sottotitolazione o l’interpretariato in LIS (Lingua Italiana dei Segni).
Gli ultimi incontri, sono stati invece più pratici, nei quali abbiamo “toccato con mano” gli ostacoli che tutti i giorni, persone in carrozzina, mamme con passeggini, trovano muovendosi in città, in un museo o in un bar.
Girando per Cuneo, abbiamo anche verificato l’accessibilità di negozi, vie, piazze, musei e chiese, per vedere cosa vuol dire davvero “rilevare” l’accessibilità; abbiamo provato cosa vuol dire essere rilevatori.
Ci è stato infine richiesto, come chiusura del corso, di ideare un evento accessibile, a gruppi, considerando tutte le nozioni apprese, lavoro che ci è piaciuto, nel quale abbiamo applicato le nostre conoscenze.
Essere accessibili non vuol dire solamente eliminare le barriere architettoniche o gli ostacoli fisici che ci circondano. Essere accessibili vuol dire rispondere a persone con esigenze particolari, ad esempio anziani, mamme con passeggini, bambini, persone con esigenze alimentari particolari, persone sovrappeso, non vedenti o sorde.
In Italia manca questa cultura dell’inclusione, per cui si pensa che sia necessario organizzare eventi o manifestazioni per disabili, per ciechi, per sordi... L’obiettivo è stato quello di pensare ad un turismo “for all”, capace di considerare la globalità.” (R.L.)
Alla fine del percorso possiamo dire di aver aperto gli occhi verso le esigenze di tutti, di aver acquisito una sensibilità maggiore dal punto di vista umano, sperando in un futuro di poterla utilizzare anche dal punto di vista professionale, come operatori turistici.
Ringraziamo l’ATL per averci dato questa possibilità, ringraziamo tutti i relatori che sono intervenuti e siamo certi che faremo tesoro di ciò che abbiamo appreso.”