Sabato 9 maggio la classe 3M ha incontrato T.C. e Giulia.
T.C., un ragazzo di 25 anni proveniente dal Mali, è in attesa del riconoscimento dell’asilo politico. E’ un bravo artigiano che in Mali lavorava in una azienda edile e si occupava di impianti elettrici ed idraulici. Insieme ai suoi colleghi era stato catturato da un gruppo di ribelli armati e poi imprigionato e torturato perchè si era rifiutato di entrare a far parte delle milizie estremiste.
In seguito è riuscito a scappare e tra mille pericoli è arrivato sulle coste libiche ed è salito su un barcone. Il resto della storia è comune a tanti altri come lui.
“Piuttosto che essere ucciso in Libia tanto valeva annegare nel Mediterraneo” è stata una delle frasi che T.C. ha detto.
Giulia è una psicologa della Cooperativa Sociale Fiordaliso, che assiste e accompagna tanti ragazzi come T.C. Tanti sono i problemi da risolvere oltre alle pratiche per l’asilo politico.
Giulia ha messo in evidenza le difficoltà, le incomprensioni e le menzogne che tante volte vengono dette e praticate sul fenomeno dell’immigrazione.
Grazie a T.C. e Giulia per il loro intervento e per la loro disponibilità.
Conoscere direttamente chi ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può aiutare a riflettere sulla condizione di chi fugge dalla violenza e dalla guerra.
Da parte nostra il silenzio e l’indifferenza è un’ulteriore condanna a chi cerca una vita migliore.