Per comprendere meglio la Resistenza le allieve della classe 5^ A hanno incontrato il partigiano Gianni, ovvero il signor Giuseppe Gallo, bisnonno di una di loro. Il signor Gallo si unì ai partigiani quando, divenuto maggiorenne, rifiutò di prestare servizio militare per la repubblica di Salò. Ebbe molti incarichi come staffetta, trasportò posta, denaro ed armi e rischiò più volte la vita, sempre sostenuto ed aiutato dalla propria famiglia. Fu imprigionato dai fascisti nella caserma di Savigliano, picchiato più volte, giunse ad un passo dalla fucilazione e fu creduto morto dai suoi cari per un caso di omonimia.
I suoi racconti sono drammatici ma anche divertenti, come quello del giorno in cui si travestì da sacerdote ed incontrò una pattuglia di fascisti che gli chiese se avesse visto dei partigiani. In questa come in altre occasioni se la cavò con sangue freddo e coraggio, ma egli nel colloquio con le ragazze ha sottolineato più volte di essere stato fortunato, perché molti sono stati i morti innocenti, molte le persone uccise quasi senza motivo ed in modo crudele. Il signor Gallo ha concluso l’incontro ricordando che la guerra è orribile ed invitando le ragazze ad evitarla e a promuovere la pace.