Alcune classi dell’IPSSCT hanno partecipato il 12 aprile ad un toccante incontro con la Dott.ssa Laura Villosio, che da mesi opera in Angola con il Cuamm: è importante sapere ciò che succede in paesi lontani e meno fortunati del nostro, e non si può far finta di niente. Ecco alcune delle sue parole: “10 anni fa ho iniziato a lavorare in Africa come medico , e mi trovo ormai da 1 anno a Chiulo con il Cuamm, ONG medica italiana con sede principale a Padova. Chiulo e’ un piccolo villaggio nel sud dell’Angola, ai confini della Namibia, nel Cunene; così si chiama la regione il cui nome e’ dato dal fiume stesso, il Cunene.
Il CUAMM è presente dal 1997 in Angola e dal 2000 nell’Ospedale della Missione Cattolica di Chiulo in collaborazione con la Diocesi di Ondjiva, rispettivamente nel Municipio di Ombajia, con la priorità di migliorare la salute materno-infantile sia a livello territoriale (Centri di Salute e Posti di Salute) che ospedaliero. L’ospedale di Chiulo è infatti il punto di riferimento per metà della Regione del Cunene e aree limitrofe della Regione di Huila, con una popolazione complessiva di circa 600.000 abitanti. E’ anche uno dei soli 2 Ospedali dotati di sala operatoria (con quello di Ondjiva, capitale della regione) e quindi di attività chirurgica maggiore. Personalmente io mi occupo di Salute Pubblica, supportando il team dell’Ospedale stesso con le vaccinazioni sul territorio e in 36 centri di salute, insieme alla salute Materno-Infantile e la Malnutrizione. Credo sia difficile spiegare a parole cio’ che si vive ogni giorno qui. Quotidianamente , malgrado siamo in ambito sanitario e in un Ospedale, ci troviamo ad affrontare una realtà in cui mancano l’acqua, la luce, i farmaci, dove succede spesso che i pazienti muoiano senza che si possa fare nulla, solo perche’ non si hanno i mezzi sufficienti. Qui nel Cunene, come anche a Chiulo, ci sono bambini che ancora muoiono di fame e persone che, per mancanza di farmaci, muoiono in seguito ad una malaria, ad una polmonite, ad una Tubercolosi, o a una anemia grave per la quale spesso non si puo’ fare una trasfusione, questo sia per mancanza di sangue che di sacche e reagenti predisposti.Sono tanti i problemi di fronte ai quali quotidianamente mi/ci sentiamo impotenti, pur volendo a volte voler fare di piu’, e sicuramente la mancanza di acqua è uno dei più gravi: potete ben immaginare che un Ospedale, una sala parto, una sala chirurgica senza acqua non possono lavorare ed aiutare quanto si vorrebbe. Per noi tutti aprire il rubinetto e poter bere e/o lavarsi le mani è un bene scontato. Qui purtroppo no...non fa parte neppure dei sogni possibili...è gia’ tanto poter sognare una “lagoa” naturale che la pioggia puo’ regalare e dove e’ possibile rinfrescarsi, bere, e fare il proprio bucato.Ciò che per noi è scontato, e magari non apprezzato e a volte anche sprecato (l’acqua, l’elettricità, le medicine, il cibo, una tetto) qui a Chiulo è un lusso, una fatica quotidiana”.